I dolori cervicali sono qualcosa con cui ognuno di noi, prima o poi, si trova a dover fare i conti. Più del 45% della popolazione lavoratrice, infatti, soffre di male al collo. Pensa che negli Stati Uniti è tra i primi 5 problemi di salute: il 20% della popolazione ha documentato almeno un ricovero ospedaliero per problemi al collo.

Come per molti altri problemi legati alla salute, anche per i dolori cervicali gioca un ruolo fondamentale la prevenzione!

Se da un lato è vero che le cause che portano al male al collo sono moltissime e, per questo, difficili da tenere sotto controllo (come per esempio l’avanzare dall’età), dall’altra ci sono moltissime cose che puoi fare per ridurre il rischio e minimizzare i dolori.

Un punto di partenza fondamentale sono le tue abitudini di sonno: sei consapevole che il modo in cui dormi ha un impatto diretto sui tuoi dolori cervicali?

dormire a pancia in giù causa problemi cervicali

Dormi regolarmente a pancia in giù?

Dormire sulla pancia è l’abitudine di sonno più nociva per la tua salute, la tua colonna vertebrale e il funzionamento del tuo sistema nervoso.

Quando domi a pancia in giù la tua testa deve ruotare inevitabilmente su un lato, per poter respirare correttamente. Questa posizione causa una torsione del collo generando un disallineamento rispetto alla colonna. Disallineamento che può causare danni importanti alla tua salute.

Si tratta di problematiche subdole, oltre che gravi, perché non sono immediatamente evidenti né tantomeno percepite.

Ma sono problemi importanti che crescono giorno dopo giorno, con un lento progredire che esplode in un serio problema cervicale solo a distanza di tempo, quando è poi difficile correlarlo alla postura assunta durante la notte.

Attenzione a non sottovalutare la torsione del collo e il disallineamento conseguente.

Devi pensare, infatti, che la parte centrale del tuo corpo è quella che, quando steso, supporta la maggior parte del tuo peso. Quando giri la testa senza ruotare anche il corpo, si crea una notevole compressione nella parte alta del tuo collo, proprio sulla base del tuo capo.

Prova a sperimentarlo adesso. Ruota la testa verso sinistra cercando di portare il mento vicino alla spalla, anche sei in piedi. Senti tirare molto il collo, vero? Potresti anche non riuscire a raggiungere la rotazione completa.

Adesso immaginati steso nel letto. Ecco, quella rotazione che fatichi a fare è quella che, steso nel letto, imponi costantemente al tuo collo sotto il peso della testa.

Quindi devi ricordare che tutte le volte che obblighi il tuo collo a ruotare così tanto sotto sforzo , stai mettendo a dura prova muscoli, legamenti, tendini, articolazioni, dischi, nervi, ecc… .

Infatti il tuo collo ospita strutture complesse e molto importanti: le prime 7 ossa della colonna vertebrale, i dischi intervertebrali, vasi sanguigni, nervi spinali, muscoli e legamenti. E un problema con anche uno solo di questi sistemi genera male al collo.

E stressare continuamente una parte così delicata del nostro corpo non può far altro che portare una usura accelerata di dischi e articolazioni. Alcuni disordini degenerativi della colonna vertebrale (es. ernia del disco) sono stati rilevati maggiormente nelle persone che hanno l’abitudine di dormire a pancia in giù.

Non solo il collo

Hai quindi capito perché dormire sulla pancia è dannoso per il tuo collo. Lo stress al collo significa stress lungo tutta la colonna, tanto più che mentre il tuo collo è ruotato su un lato, la schiena si inarca, generando disallineamento non soltanto alla base del collo ma anche nella zona lombare.

Ma non è tutto. Considera che la colonna è il punto di partenza dell’intero sistema nervoso, oltre che la struttura che ti sostiene. Uno stress sulla colonna può generare dolori in qualsiasi altra parte del tuo corpo, propagandosi attraverso il sistema nervoso.

Formicolii e intorpidimenti di alcune parti del corpo, quasi come se si fossero completamente addormentate: ti dicono qualcosa? Adesso hai capito a cosa sono dovuti.

L’ernia a disco

Le ernie del disco rappresentano uno dei più grandi problemi della colonna. Tale problema si manifesta quando le vertebre scivolano a sufficienza da causare la rottura del disco gelatinoso intervertebrale. Tale rottura genera una fuoriuscita dalla propria sede di materiale “polposo” , che contribuisce ad irritare i nervi lì presenti.

I dischi spinali sono dei veri e propri cuscini posizionati tra le vertebre, e hanno la funzione di aiutare la colonna a piegarsi e muoversi in modo fluido, senza frizioni. Con il tempo, questi dischi possono iniziare a disidratarsi e diventare sempre meno flessibili arrivando, in alcuni casi, a rompersi causando ernie o protrusioni discali.

Se soffri di ernie del disco dormire a pancia in giù è molto dannoso per te! Ricorda che è una posizione che altera la naturale curvatura della colonna, andando a stressare sempre di più una parte del corpo così delicata per natura e già critica per te.

Altri problemi correlati 

Negli ultimi anni sono molti gli sforzi che la scienza sta attuando per comprendere meglio l’impatto del sonno sui problemi di salute. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che il male al collo, così come altri dolori muscolo-scheletrici non sono impattati dalla posizione che assumi durante il sonno, ma più in generale dalla qualità del tuo sonno.

Le ricerche effettuate sono state svolte su un campione di 4.000 persone sane (campione misto di uomini e donne) che presentano dolori muscolo-scheletrici. Alcuni di essi potevano vantare un riposo di ottima qualità, mentre altri presentavano disturbi del sonno.  Difficoltà ad addormentarsi, risvegli durante la notte o, più in generale, riposi poco ristorativi erano quelli più frequenti.

Le ricerche hanno dimostrato che, dopo solo 1 anno, le persone che soffrivano di problemi di sonno (anche leggeri) erano significativamente più propense a sviluppare dolori cronici muscolo-scheletrici.

Perché?

I disturbi del sonno interrompono il progressivo processo di rilassamento muscolare che trova il suo picco nella fase 4 del sonno non-REM. Se il ciclo del sonno viene interrotto prima del raggiungimento del sonno profondo, il tuo corpo non riesce mai a rilassarsi completamente e a far partire il processo di rigenerazione dei tessuti assolutamente necessario.

Inoltre è evidente come questo meccanismo possa diventare un circolo vizioso autoalimentandosi. La scarsa qualità del sonno inizia a creare, nel medio periodo, irrigidimenti muscolari. I dolori muscolo-scheletrici associati diventano, a loro volta, elementi di interruzione del sonno ad ogni cambio di posizione, peggiorando sempre di più la tua situazione fisica e la tua salute.

Una battaglia persa?

Se soffri di male al collo dovresti pensare di cambiare le tue abitudini di sonno, provando a dormire su un fianco o a pancia in su .  (Se vuoi maggiori informazioni sulle motivazioni leggi il nostro articolo La posizione di sonno: che impatto ha sulla tua salute)

Le abitudini di sonno generalmente si creano da bambini, e successivamente può essere molto difficile cambiarle. Per non parlare del fatto che, molto spesso, alcuni di noi soffrono di un sonno “turbolento”, con frequenti cambi di posizione durante tutta la notte.

Se anche tu pensi che sia impossibile per te addormentarti su un fianco perché <<ci hai già provato moltissime volte senza successo >>  continua a leggere per capire cosa si nasconde dietro la ricerca spasmodica della posizione a pancia in giù per poter, finalmente, prendere sonno.

Non è solo una questione di abitudine 

Molto spesso dormire a pancia in giù non è una scelta. E’ la soluzione che il nostro corpo trova in autonomia per ovviare a quella sensazione di scomodità che non ti fa trovare la posizione giusta, quella capace di farti sospirare profondamente fino ad addormentarti!

Quante volte ti è capitato di girarti nel letto, spostando il cuscino da una parte all’altra, abbracciandolo, tendando di sollevarlo portando un braccio sotto la tua testa, per poi arrivare a toglierlo completamente e dormire senza?

Quante volte ti sei alla fine addormentato piegando le gambe, portando un ginocchio verso l’orecchio, un gomito sotto il cuscino e magari storcendo la tua colonna tutta da un lato?

La posizione a pancia in giù è la soluzione che il tuo corpo sceglie per compensare quella scomodità generata dall’ambiente in cui dormi.

Se ci pensi bene, puoi capire il perché. La posizione a pancia in giù è quella in cui siamo meno “ingessati”, quella che ci permette di assumere mille strane posizioni differenti. Il corpo prono ha molta più libertà di movimento e, in qualche modo, può operare per arrivare a trovare la soluzione meno scomoda, quella che in quel momento ti appare la migliore.

Ma a quale costo? Hai mai pensato al perché scegli di mettere le braccia sotto il cuscino o abbracciarlo?

Un cuscino adatto a te riduce i problemi cervicali

Finalmente possiamo dire che abbiamo imparato quanto sia importante il materasso per la qualità del nostro sonno e per la salute più in generale. Forse non è ancora facile destreggiarci tra le diverse tipologie di materasso e saper cosa scegliere, ma credo che anche a te sia chiaro quanto un buon materasso faccia la differenza.

Per il cuscino, invece, questa consapevolezza non esiste ancora. Per molti di noi il cuscino non possiede ancora una vera identità, è l’elemento di arredo che viene regalato insieme al materasso, e molto spesso non si conosce nemmeno il materiale di cui è fatto.

Eppure è il luogo in cui appoggiamo una parte delicatissima del nostro corpo per almeno 6-7 ore tutti i giorni, e che meriterebbe un po’ più di attenzione.

Non commettere anche tu questo errore!

Il cuscino gioca un ruolo centrale nella qualità del tuo sonno. E’ il principale responsabile dell’allineamento della tua colonna, impattando la tua salute sotto 2 punti di vista.

Innanzitutto, ha un impatto diretto sullo stato fisico/meccanico della tua colonna. Un cuscino adatto a te ti aiuta a ridurre ed evitare le tensioni muscolari e tendinee e le infiammazioni dei nervi circostanti. Al contrario, un cuscino non adatto, è causa diretta di tutti i tuoi dolori al collo e non solo.

Inoltre influenza direttamente la qualità del tuo sonno, avendo un ruolo fondamentale sulla prima sensazione che provi quando ti stendi nel letto. Un cuscino adatto a te è quello che ti fa provare immediatamente quella sensazione di benessere e di relax, possibili grazie ad postura corretta. Al contrario, il cuscino sbagliato è causa delle tue notti disturbate e turbolenti.

Con un cuscino adeguato non ti troverai più a combattere contro quella sensazione di scomodità che ti porta a ricercare la posizione corretta per tutta la notte. Quella sensazione che ti fa scegliere di rimanere a pancia in giù, perché è l’unica posizione che ti assicura un po’ di benessere.

Con un cuscino adeguato a te, quindi, puoi pensare di dire addio alle cattive abitudini di sonno, e di dire addio alla posizione a pancia in giù.

Quando un cuscino è adatto a te?

Penso che oramai sia chiaro che il cuscino adeguato è quello che garantisce il corretto allineamento della colonna, perché posiziona la tua testa all’altezza corretta. Tal posizionamento dipende essenzialmente da 2 fattori:

la posizione che assumi mentre dormi: credo sia facile immaginare che se dormi di lato la tua testa ha bisogno di essere supportata maggiormente e tenuta ad un’altezza superiore rispetto a chi dorme a pancia in su. L’ingombro della spalla, infatti, porta tutta la colonna ad un’altezza superiore, onde per cui la testa, per poter mantenere l’allineamento corretto, dovrà essere maggiormente supportata;

– le tue dimensioni fisiche: un giocatore di basket ha necessità assolutamente differenti di un maratoneta h 1,60. Se li immaginiamo entrambi dormire di lato, vediamo che a parità di posizione assunta durante la notte il giocatore di basket necessiterà di un cuscino molto più alto rispetto al maratoneta. Quest’ultimo avrà, invece, bisogno di un altezza decisamente inferiore, se pur con un buon supporto per non affondare troppo.

La dimensione delle spalle, lo spessore della schiena, la differenza della loro struttura muscolare, sono tutti elementi che fanno la differenza sulla scelta del cuscino appropriato.

Posizione di sonno specifica +Fisicità differente  = Cuscino su misura

Cuscino su misura

Se pensi a quanto ciascuno di noi sia unico, con le sue taglie, le sue abitudini, i suoi problemi e i suoi desideri . Beh, è facile comprendere l’assurdità che sta dietro alla convinzione che un cuscino standard possa essere quello più adatto a tutti.

Se anche è ben chiaro a tutti che un certo modello di scarpa non si adatta allo stesso modo ai piedi di chiunque, per i cuscini non è ancora così.

Pensi che la tua colonna e il tuo collo non abbiano bisogno delle stesse attenzioni dei tuoi piedi?

Chiunque si sia fatto fare, almeno una volta nella vita, una camicia su misura o un abito dal sarto capisce perfettamente il valore di un prodotto fatto a mano, su misura.

Il servizio su misura Nightingold crea il cuscino adatto a te.

Il processo di creazione del cuscino su misura parte da un’analisi profonda delle tue misure fisiche, della posizione assunta durante la notte, delle tue abitudini di sonno e desideri.

Una vera e propria attività di co-design da parte del team di ricerca Nightingold e del singolo cliente per creare l’esperienza di sonno migliore per  te. Garantiamo un’ elevata qualità del tuo sonno e un conseguente stato di benessere per tutta la giornata.

La qualità del tuo riposo dipende dalla qualità del tuo cuscino.

Pensaci. Vale la pena mettere a rischio la tua salute?

 Scrivici per capire come possiamo aiutarti a risolvere i tuoi problemi cervicali e svegliarti energizzato!

Non aspettare oltre, hai già sofferto abbastanza!

 

 


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    le fasi del nostro riposo

    Il sonno è un processo complesso e dinamico che influenza il funzionamento del nostro organismo. Durante la notte il nostro riposo è caratterizzato dall’alternarsi di 4 fasi differenti, ciò che chiamiamo i cicli del sonno.

    I cicli del sonno, a loro volta, sono composti da fasi che permettono di passare dal sonno leggero a quello profondo, e viceversa, fino a portarti nella fase REM, ovvero quella responsabile dei tuoi sogni.

    Cerchiamo di capire insieme e in maniera semplice come funziona questo complesso meccanismo che regola non solo il nostro sonno ma la salute più in generale.

    L’architettura del sonno

    L’architettura del sonno può essere rappresentata da schemi fatti di fasi che si susseguono durante il procedere della notte. Questa rappresentazione schematica ( hypnogram) permette di avere una chiara fotografia di quello che ci accade durante la notte,  del livello di profondità del nostro sonno così come della frequenza dei momenti di veglia.

    Generalmente durante una notte completa si attraversano dai 4 ai 5 cicli di sonno, e ciascuno dura dai 90 ai 120 minuti, passando da fasi di sonno più leggero a quelle di riposo più profondo.

    Non bisogna fare l’errore di pensare che una fase sia più importante di un’altra. Ciascuna ha una sua funzione specifica ed è importante per la qualità del tuo sonno e per la tua salute.

    Capiamo meglio di cosa si tratta.

    I cicli del sonno

    In generale possiamo dividere il sonno in 2 macro-categorie: la fase REM (rapid eye movement) e quella non-REM, caratterizzata da 3 sotto-fasi. Ciascuna è collegata a specifiche onde cerebrali  e attività neuronali. Ciascuno di noi passa da una fase ad un’altra (REM e non-REM) più volte durante la notte, aumentando sempre di più i periodi REM man mano che ci avvicina alle prime ore del mattino.

    Definiamo cicli del sonno queste progressioni tra le differenti fasi che, come detto, si presentano anche 4-5 volte durante una notte completa.

    Il passaggio da sonno profondo a fase REM non è un passaggio diretto. Anzi. La progressione parte dalle fasi non-REM, passando da quella più leggera a quella più profonda, per poi riattraversarle tutte (dalla profonda a quella più leggera) e convergere sulla fase REM. A quel punto la progressione riparte.

    Generalmente una persona adulta dorme dalle 6 alle 8 ore e, a livello di struttura del sonno, possiamo suddividere il tempo di sonno in 2 parti. Nella 1^ parte, ovvero quella che intercorre dall’addormentamento alle prime ore del mattino, la fase preponderante è quella del sonno profondo con periodi sporadici nella fase 1 non-REM (quella più leggera) e nella fase REM. Man mano che la notte procede si passa alla 2^ fase del sonno che, invece, vede crescere il sonno leggero e il tempo trascorso … a sognare, ovvero nella fase REM!

    Continua a leggere per scoprire le caratteristiche di ogni singola fase e la sua importanza negli equilibri di un sonno ristoratore.

    Le fasi di un ciclo di sonno

    Abbiamo capito che durante le 6-8 ore che passiamo dormendo il nostro organismo attraversa differenti cicli di sonno (da 4 a 5 volte per notte, della durata di 90-120 minuti) e che ogni ciclo è a sua volta caratterizzato dalla progressione in diverse fasi REM e non-REM.

    In particolare , possiamo dire che un ciclo completo di sonno attraversa le seguenti 5 fasi:

    • la fase non-REM
      • Fase 1: il sonno leggero
      • Preparandosi al sonno profondo: Fase 2 e Fase 3
      • Fase 4: il sonno profondo
    • la fase REM, o anche la fase dei sogni

    Per la maggior parte delle persone, un ciclo di sonno inizia con un breve periodo in Fase1 , per permettere al fisico e all’intero organismo di rilassarsi.

    le 4 fasi non-rem di un ciclo di sonno                  la fase REM di un ciclo di sonno

    Il sonno leggero – Fase 1

    Il sonno leggero è la fase corrispondente all’inizio del sonno e funge da fase di transizione verso le fasi di sonno più profonde. I muscoli iniziano a rilassarsi, il battito del cuore rallenta, così come il respiro, e il tuo fisico è in uno stato di veglia leggera tanto da essere facilmente risvegliabile.

    E’ quindi normale che, durante la fase1 il nostro organismo operi come segue:

    • muscoli rilassati e spasmi/contrazioni muscolari
    • respirazione lenta
    • battiti del cuore rallentati
    • diminuzione della temperatura corporea

    La fase 1 è la fase più leggera tra quelle del sonno non-REM, e può essere facilmente disturbata causando risvegli.  A questa fase spesso si associa un leggero e lento movimento degli occhi (per alcuni minuti) e un rallentamento dell’attività cerebrale

    Entrando e uscendo dalla fase 1, è possibile provare la sensazione di cadere nel vuoto o brevi e involontarie contrazioni muscolari (mioclono).

    Sebbene i risvegli siano prevalenti, la Fase 1 è fondamentale perché è grazie ad essa che il nostro organismo può passare alla Fase 2, ovvero la prima fase effettiva e quantificabile del riposo non-REM.

    Preparandosi al sonno profondo – Fase 2 e Fase 3

    Queste 2 fasi del sonno sono le prime fasi effettive del sonno non-REM e sono quelle all’interno delle quali l’organismo si prepara ad affrontare il successivo sonno più profondo. I risvegli, dunque, sono meno frequenti rispetto alla fase precedente, e il lento movimento degli occhi tipico della fase 1 tende a scomparire.

    Conseguentemente, battito del cuore e respiro rallentano sempre di più, e con essi i muscoli tendono ad essere ancora più rilassati. Ne consegue un abbassamento ulteriore della temperatura corporea. L’attività cerebrale rallenta ma è ancora caratterizzata da brevissimi picchi di attività elettrica.

    Questa fase dura di più della fase 1, arrivando a rappresentare un’importante fetta del vostro sonno complessivo; approssimativamente dal 40 al 60% del tempo totale.

    Il sonno profondo – Fase 4

    Entrando nella Fase 3 il tuo organismo entra ufficialmente nel sonno profondo. La fase 4 è conosciuta come sonno profondo non-REM. E’ la fase più rigenerante a livello fisico/muscolare, e dura maggiormente nei cicli che si presentano nella prima fase della notte , ovvero quella che parte dall’addormentamento e arriva alle prime ore del mattino.

    E’ caratterizzata da onde cerebrali estremamente lente, chiamate onde delta che si alternano con onde cerebrali più brevi e rapide.

    Attenzione a questa fase quando decidete di fare un pisolino!

    Sbagliare la durata del riposo che decidi di prenderti durante la giornata può impattare la qualità del tuo sonno notturno.

    Il riposo giornaliero dovrebbe essere sufficientemente breve da non farti entrare nella Fase 4, ovvero quella del sonno profondo. In tal modo non avrai nessun problema ad addormentarti. Al contrario potresti ritrovarti la sera nel letto con gli occhi sbarrati, perché hai ridotto la necessità di sonno del tuo fisico.

    I risvegli da questa fase sono molto rari e, anzi, risvegliare qualcuno che si trova nella Fase 4 risulta complesso. Ma quando accade, la sensazione al risveglio non è assolutamente piacevole  lasciandoti disorientato e stordito.

    E’, invece, piuttosto comune che in questa fase si presentino fenomeni chiamati parasonnie, ovvero quei disturbi del sonno che si evidenziano con episodi di sonnambulismo, terrori notturni o sonniloqui (parlare nel sonno).

    Questa fase tanto ristorativa per il fisico non dura tanto quanto le precedenti, rappresentando, per la maggior parte degli adulti,  il 5-15% del tempo totale di sonno.

    Il sonno profondo fa bene al tuo corpo

    E’ la fase di sonno maggiormente rigenerante perché promuove la produzione dell’ormone della crescita (somatotropina), che si occupa della costruzione dei tessuti, degli organi e dell’organismo nel suo insieme, compreso il tuo sistema immunitario.

    Questa fase non è ancora stata tanto esplorata quanto la fase REM, ma è possibile che anche il cervello goda di questa fase, aiutando la memorizzazione e l’apprendimento successivo di nuove informazioni.

    Durante questa fase è normale, quindi, avere:

    • cali di pressione sanguigna
    • aumento dell’irroramento muscolare
    • rilascio della somatotropina (ormone della crescita)
    • riparazione muscolare e dei tessuti
    • onde cerebrali lunghe e lente
    • eliminazione dei “rifiuti” cerebrali

    Lo stato più profondo del sonno, là dove i sogni nascono – La fase REM

    L’ultima fase del sonno è quella chiamata fase REM (rapid eye movement). E’ lo stato di sonno più profondo, quello in cui hanno origine i nostri sogni. E’ la fase fondamentale per la rigenerazione psichico-mentale. La Fase REM è , quindi, comunemente associata ai sogni, al consolidamento della memoria, alla capacità di apprendimento e a quelle di problem solving.

    Nella fase REM gli occhi risultano chiusi ma in rapido movimento, passando da un lato all’altro. Tale movimento è la conseguenza dell’intensa attività cerebrale che caratterizza questa fase. Al contrario delle fasi precedenti, qui il respiro inizia a crescere arrivando ad assumere frequenze simili a quelle del risveglio.

    I muscoli delle braccia e delle gambe si paralizzano momentaneamente, in modo da evitare movimenti non voluti durante la fase di sogno. La quantità di tempo associata a tale fase decresce con l’aumento dell’età.

    Durante questa fase è normale, quindi, avere:

    • aumento delle pulsazioni cardiache
    • aumento della frequenza respiratoria
    • elevata attività cerebrale, con presenza di sogni vividi
    • spegnimento momentaneo del meccanismo naturale di termoregolazione corporea
    • paralisi muscolare temporanea
    • afflusso maggiore del sangue verso l’apparato genitale

    La fase REM viene attraversata più volte durante la notte, e mediamente compare per la prima volta dopo 90 minuti dall’addormentamento.

    Inizialmente più breve, la durata di tale fase aumenta nei cicli di sonno appartenente alla seconda fase della notte, ovvero quella che inizia nelle prime ore della mattina e termina con il risveglio. Dopo la 1^ Fase REM ha inizio un nuovo ciclo di sonno, attraversando dunque nuovamente le fasi non-REM (Fasi 1, 2, 3) per ritornare nuovamente a fasi REM di durata superiore.

    Generalmente una persona attraversa la fase REM dalle 3 alle 5 volte in una notte. Si può essere risvegliati semplicemente dalla Fase REM, ma quando accade ci si sente storditi e ancora molto stanchi ed assonnati. Interruzioni continue dal sonno REM possono essere causa non soltanto di sensazioni di affaticamento ma anche di inerzia del sonno, ovvero quella sensazione di essere svegli senza però riuscire in pieno ad elaborare le informazioni sensoriali.

    Il mondo dei sogni

    Uno studio francese ha dimostrato che tutti noi sogniamo, anche quando non ricordiamo di averlo fatto,

    Tu spendi 2 ore ogni notte sognando, ma la maggior parte di ciò che sogniamo non può essere ricordato. Se pur non ancora dimostrato scientificamente, è scientificamente riconosciuta l’importanza dei nostri sogni per elaborare le emozioni.

    Gli eventi che viviamo durante la giornata diventano molto spesso protagonisti dei nostri pensieri notturni, e le persone ansiose e stressate risultano essere più predisposte ad avere incubi.  I sogni possono essere vissuti in qualsiasi fase del sonno, ma quelli che compaiono nella Fase REM sono in assoluto i più vividi.

    Una curiosità sul mondo dei sogni riguarda anche i colori. Alcuni di noi, infatti, sognano a colori mentre altri ricordano solamente sogni in bianco e nero.

    Una notte di sonno intera

    Il tuo corpo attraversa le 4 fasi del sonno dalle 4 alle 5 volte ogni notte. La progressione con cui si attraversano le fasi non-REM e REM può essere visualizzata attraverso il seguente ipnogramma.

    Cerchiamo di capirlo insieme.

    ipnogramma come rappresentazione di cicli di sonno e fasi

    Analizzando il grafico da sinistra verso destra, si vede il susseguirsi dei cicli di sonno dall’addormentamento al momento del risveglio.

    Puoi vedere come, in una fase iniziale della notte, la parte preponderante del riposo risiede nelle fasi non-REM, mentre man mano che si prosegue nella notte, aumenta la durata della fase REM, a discapito delle precedenti.  Può anche accadere che, nell’ultimo ciclo di sonno, manchi completamente la fase 4, ovvero quella del sonno profondo.

    Considerando che ogni singolo ciclo dura circa 90 minuti, puoi immediatamente vedere che il tuo corpo spende la maggior parte del tuo riposo nella fase non-REM-

    I cicli del sonno e l’età

    Il comportamento del nostro organismo durante il riposo cambia con l’età. Neonati, ragazzi, adolescenti, adulti e anziani hanno necessità differenti e attraversano cicli di sonno specifici.

    Vediamoli.

    0 – 4 mesi: i Neonati 

    I neonati non presentano differenze nelle onde del sonno. La struttura del loro sonno viene categorizzata in modo differente. Si parla di Sonno Attivo, Riposo  e Indeterminato. Il Sonno Attivo è l’equivalente della Fase REM, mentre il Riposo corrisponde alla non-REM.

    La maggior parte del riposo di un neonato è caratterizzato dal Riposo Attivo; da qui i loro risvegli frequenti, fisiologicamente necessari per la loro alimentazione costante.

    4 mesi – 1 anno: gli Infanti

    A partire dai 4 mesi di età iniziano a comparire differenze nelle onde cerebrali che contraddistinguono le diverse fasi del sonno, che iniziano ad assumere la medesima struttura di quella degli adulti.

    Il sonno inizia a consolidarsi e i cicli iniziano a svilupparsi. Tipicamente la durata del sonno di un infante è di 10-13 ore in un arco temporale di 24 ore, comprendenti 2-3 pisolini durante la giornata.

    1 anno – 3 anno: i Bimbi

    In questa fascia di età il modello del sonno è completamente sviluppato. I bimbi passano indicativamente il 25% nel sonno profondo non-REM e una quantità equivalente della Fase REM.

    La media della durata del sonno va dalle 9,5 ore alle 10,5 ore, in una arco temporale di 24 ore. I riposini quotidiani passano dai 2-3 al giorno a 1 al giorno, normalmente durante il primo pomeriggio per non impattare i ritmi del sonno serale e notturno.

    3 – 12 anni: l’età Pre-scolare & Scolare

    La durata è simile a quella del mondo dei bimbi, ovvero 9,5 / 10,5 ore in un arco temporale di 24 ore. Il riposino pomeridiano di solito rimane attivo fino ai 3-4 anni di età. Il sonno profondo non-REM continua a rappresentare una parte importante della struttura del sonno, assestandosi intorno al 20-25% del tempo totale di sonno. Fase fondamentale per la crescita muscolare e la rigenerazione dei tessuti.

    Dai 12 anni: gli Adolescenti

    Negli adolescenti non è tanto a cambiare la durata del sonno quanto la sua struttura.

    Il periodo di sonno continua ad assestarsi tra le 9/ 9,5 ore in un arco temporale al giorno, ma si presentano modifiche fisiologiche nei ritmi circadiani, che portano a ritardare il momento dell’addormentamento. Questo cambio interno è il motivo che porta gli adolescenti  a voler rimanere svegli più a lungo durante la serata e ad avere piacere a dormire di più il mattino.

    Gli adulti

    Con l’avanzare dell’età i ritmi circadiani continuano a cambiare e si assestano su una durata media tra i 6,5 ore – 8 ore al giorno.

    Di quanto riposo hai bisogno?

    Abbiamo capito che la necessità di sonno e la struttura del riposo cambia con l’età, ma non solo; cambia notevolmente anche tra individui della stessa età.

    Non esiste, dunque, il numero magico delle ore di sonno necessarie, adatte per chiunque.

    Abbiamo visto come i neonati inizialmente dormono dalle 16 alle 18 ore al giorno, e questo processo aiuta la loro crescita e sviluppo, specialmente quello cerebrale. I ragazzi in età scolare e i teenagers mediamente dormono 9,5 ore per notte, mentre la maggior parte degli adulti dalle 7 alle 9 ore. Dopo i 60 anni, invece, il sonno tende ad accorciarsi sempre di più, ad essere sempre più leggeri e interrotto da numerosi risvegli.

    In questi ultimi anni stiamo assistendo ad un fenomeno di insufficienza di riposo: le persone dormono molto meno di quello di cui necessiterebbero, e questo sembra essere dovuto a orari di lavoro molti lunghi (per gli adulti) e a intrattenimenti  che portano a stare svegli fino a notte inoltrata per il mondo dei più giovani.

    Molte persone credono di poter recuperare senza problemi durante il weekend le ore di sonno perse durante la settimana, sottovalutando l’impatto che l’assenza di sonno può avere sulla propria salute.

    In aggiunta a questo, non bisogna dimenticare che dormire più ore di seguito nella stessa giornata non sortisce lo stesso effetto sul nostro organismo del corretto riposo giornaliero. Ricordiamoci che il riposo è necessario per attivare tutta una serie di funzioni dell’organismo che devono poter essere attivate quotidianamente, e non soltanto quando si ha il tempo.

    La privazione del sonno o un riposo di scarsa qualità possono avere un impatto importante sulla tua salute.

    Dai un’occhiata al nostro articolo “L’importanza di un buon riposo” per capire l’impatto della privazione del sonno sulla tua salute.

    E’ importante che tu tenga in considerazione che la qualità del tuo sonno ha un impatto diretto sulla tua vita, così come la quantità. La World Sleep Society ha addirittura affermato che la qualità del sonno è un indicatore chiave per misurare la salute di un organismo, ancora di più della quantità delle ore dormite.

    A parità di ore dormite, infatti, frequenti interruzioni dei cicli del sonno snaturano la qualità del tuo riposo , con un impatto negativo sulla tua vita quotidiana e, sfortunatamente, sulla tua salute in generale.

    Dormir tanto non significa riposare!

    Come un cuscino inappropriato riduce la qualità del tuo sonno

    Lo sapevi che una delle maggiori cause dei risvegli notturni deriva dalla ricerca di una posizione diversa nel letto? E lo sapevi che molto spesso le cause di questo sono da ricercare proprio nell’ambiente in cui dormi, ed in particolare nel cuscino che utilizzi?

    Un cuscino che non è adatto alle tue misure ti genera una subdola sensazione di scomodità. Subdola perché non riesci a riconoscerla chiaramente e associarla al cuscino, come invece riesci a fare quando è il materasso ad essere scomodo.

    Il cuscino scomodo ti porta a muoverti continuamente nel letto alla ricerca della posizione migliore, quella che finalmente ti permette di attivare la fase 1 del tuo sonno e rilassarti completamente. E questo continuo movimento  risulta in un sonno poco riposante e per nulla energizzante.

    Un cuscino inadeguato, inoltre, può essere la causa dell’assunzione di una postura inadeguata nel letto, con conseguenze negative sulla tua schiena e il tuo collo, e più in generale sull’allineamento della tua colonna.

    Scopri come la posizione del sonno impatta la tua salute e cosa puoi fare per evitare ripercussioni sulla salute della tua schiena.

    Nightingold può aiutarti a migliorare la qualità del tuo sonno.

    Progettiamo il cuscino su misura per te, sulla base delle tue misure, delle tue abitudini di sonno , e dei tuoi desideri. Scopri il nostro servizio di realizzazione su misura.

     

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